Genuino Clandestino Nurra
Movimento di resistenze contadine per l'autodeterminazione alimentare Nodo territoriale Nord Sardigna
Autocertificazione partecipata

conosci i tuoi polli?

Partendo dalle contraddizioni delle certificazioni ufficiali, che innescano spesso dei conflitti di interessi tra certificatori e certificati, all’interno della maggior parte dei nodi territoriali che aderiscono al movimento Genuino Clandestino si sperimentano percorsi autogestiti, tramite gruppi di lavoro ed assemblee.

In particolare, con la rete Genuino Clanestino Nurra / Sardigna, stiamo cercando di costruire in maniera collettiva e condivisa un’autocertificazione partecipata a livello territoriale, che operi nel rispetto dei principi del Manifesto di Genuino Clandestino e che riesca a trovare, partendo dallo studio e dall’analisi delle realtà già esistenti in Italia ed all’estero, delle soluzioni specifiche, adatte alle peculiarità del contesto insulare sardo.

Si tratta per ora di visite ai produttori che fanno richiesta di entrare nel mercato o di produttori che già ne fanno parte.
Queste visite son già iniziate, così come i dibattiti collettivi durante i quali discutere le questioni teoriche.

Scrivete, presentandovi, alla mailing list gcnordsardegna@inventati.org per essere informati di tutte le attività in programma.


I g.a.s. e i sistemi di garanzia partecipativa.

“I sistemi di garanzia partecipativa (PGS – Participatory Guarantee Systems) sono sistemi di assicurazione della qualità che agiscono su base locale. La certificazione dei produttori prevede la partecipazione attiva delle parti interessate ed è costruita basandosi sulla fiducia, le reti sociali e lo scambio di conoscenze.”

Elementi chiave di un sistema di garanzia partecipata:

1. Orizzonte condiviso: produttor* e consumator* devono condividere consapevolmente i principi ispiratori del sistema di garanzia partecipata;
2. Partecipazione: la credibilità del sistema è una conseguenza della partecipazione attiva di tutti gli attori;
3. Trasparenza: tutti gli attori coinvolti devono avere un buon livello di consapevolezza delle modalità di funzionamento del sistema. Non dunque una mera esposizione formale di tutti i dettagli (che possono apparire falsamente informativi, se eccessivamente minuti o tecnici), ma una effettiva e sostanziale conoscenza diffusa dei passaggi principali e degli elementi fondanti del processo;
4. Fiducia: il sistema si basa sulla convinzione, diffusa tra tutti gli attori, che i produttori agiscano in buona fede e che la certificazione sia espressione di tale affidamento;
5. Apprendimento: la certificazione deve tradursi in un processo di apprendimento collettivo permanente, che irrobustisce tutta la rete coinvolta;
6. Orizzontalità: tutti gli attori coinvolti nel sistema devono condividere il medesimo livello di responsabilità e competenza nel processo.

L’autocertificazione partecipata è un processo collettivo tra produttor*, consumator* ed altri attor*, che garantisce la qualità biologica e sana di prodotti locali, coltivati e trasformati su piccola scala, ed è basato su relazioni di fiducia e che promuovono l’impegno sociale per la salute, l’ecologia, giustizia ed i diritti umani.
Questo sistema è rivolto a produttor* e trasformator* a piccola scala di produzione e di superficie: produttor* individuali o familiari, piccoli gruppi di produttor* che destinano la propria produzione all’autoconsumo ma anche al mercato locale e regionale.

QUALI SONO I VANTAGGI DELL’AUTOCERTIFICAZIONE PARTECIPATA?

– Rivendica i principi filosofici della produzione biologica e naturale come stile di vita e non come nicchia di mercato.

– Stimola la produzione ed il consumo a livello locale di alimenti biologici e naturali, che permette salvaguardare le risorse naturali della comunità (terra, acqua, aria e biodiversità).

– Sviluppa un senso di co-responsabilità tra produttor* e consumator*.

– Dà un volto a tutt* gli attor*, rendendoli partecipi al processo.

– Semplifica lo scambio di conoscenze sui sistemi di produzione biologica e naturale.

Nella pratica, il gruppo che si occupa del sistema di autocertificazione partecipata può essere composto da produttor*, consumator*, ricercator*, rappresentant* di gruppi/organizzazioni, etc.
Tra i partecipanti al gruppo dovrebbe sempre esserci almeno una persona con conoscenze tecniche sull’agricoltura naturale e, nello specifico di ogni visita, dovrebbe essere presente almeno un produttor* che produca la stessa tipologia di prodotto.

Stiamo studiando insieme la maniera migliore per sviluppare un sistema di autocertificazione partecipata.
Cosa aspettate a partecipare anche voi, dando il vostro contributo per la creazione di un’economia alternativa, svincolata dai dettami del capitalismo globalizzato e della grande distribuzione organizzata?

A SEGUIRE, TROVATE LINK AD ALCUNE INTERESSANTI ESPERIENZE DI AUTOCERTIFICAZIONE PARTECIPATA.

“Regolamento di autodisciplina. Qualità ed eticità” di CORTO CIRCUITO FLEGREO – Associazione della filiera corta CAMPANIA

CampiAperti – Associazione per la sovranità alimentare (Bologna) – Carta dei principi e regolamento dei mercati

Accesso ai mercati. GermogliaTO – Torino

Percorso sperimentale di autocertificazione partecipata – terra/TERRA Roma